
NEGAZIONI, 1992
L'attuale stesura di parte dei saggi qui raccolti è maturata a seguito di ampliamenti e correzioni apportate ai testi di alcune conferenze; queste furono presentate ad altrettanti convegni, tenutisi negli anni 1990 e 1991 a Lugano e Urbino, sulla cultura dell'Artificiale.
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La parola Artificiale non ci impressioni o infastidisca, dato l'uso corrente del termine. Il discorso divergerà quasi subito. La riflessione, partita da un rivolgersi al mondo dell'artificiale con il solo intento, distaccato e critico, di ampliarne il concetto, ha finito, da un lato, per sfociare nel mondo dello Spirito, facendo aderire fra loro i concetti di artificiale e di spirituale, dall'altro per mostrare l'evoluzione dell'Essere. Quest'ultimo, non solo, partendo dal pensarsi gnoseologico, si è scoperto etico, ma anche, partendo da una posizione di distacco, si è riconosciuto coinvolto nei segni concreti del mondo e partecipe di essi.
I libri della Psicodialettica
Tre testi fondamentali, due scritti dal fondatore della Psicodialettica, Luciano rossi, e uno da due allieve intente a tradurre nella praxis clinica e filosofica la teoria della Psicodialettica. Il lettore troverà nel primo testo, Negazioni, i fondamenti teorici da cui il suo autore è partito per la riflessione, nel secondo, Psicodialettica, la descrizione di una nuova metodologia di indagine della psiche e nel terzo, Di alcuni passi sula via Psicodialettica, i primi concreti passi della Psicodialettica nell'ambito del counselling.

PSICODIALETTICA, 1999
Nel 1992 usciva Negazioni: un libro sulla filosofia dell’artificiale. Lo ricordiamo perché, nel sesto capitolo di quell’opera, erano state illustrate per prima volta, sia pure in modo sommario e non ancora del tutto articolato, le caratteristiche di quella materia che abbiamo voluto chiamare Psicodialettica. È questa, come fa intuire il suo nome, una psicologia dialettica che propone, alla speculazione filosofica e alla prassi terapeutica, alcuni nuovi strumenti, teorici e pratici. Nel 1993 e 1994 erano stati poi redatti i due articoli fondativi della nuova disciplina. Essi furono letti in sede filosofica, in occasioni di convegni sulla filosofia e la scienza dell’artificiale. E solo nel 1999 furono inseriti e sviluppati in un volume destinato all'adozione universitaria. Recentemente altre fonti fecero indebitamente proprio questo nome, usandolo tuttavia in modo spurio e destinandolo ad un uso del tutto diverso.

DI ALCUNI PASSI SULLA VIA PSICODIALETTICA, 2007
Questo agile volume dedicato alla mia opera da due allieve (Laura Briozzo e Angelina De Luca) prosegue efficacemente sul piano pratico quella che fino ad ora era stata una costruzione solo teorica. Molto resta ancora da fare, ma tanto è stato impostato. In particolare l'aver articolato il cammino in quindici tappe rigorosamente enunciate sul piano pratico.
Mi auguro dunque che in futuro qualche allievo si possa dedicare a quel livello emozionale del viaggio che solo può renderne evidenti il fascino, la solarità, l'ebbrezza e a cui vorrei qui almeno accennare. Il viaggio psicodialettico, come quello analitico junghiano, è un viaggio iniziatico, una grande Opera, un'impresa simile a quelle che il mito ci tramanda.
Mi piacerebbe che, oltre all'approfondimento pratico dei "quindici passi", un altro aspetto venisse sviluppato in futuri lavori: il percorso psicodialettico come iniziazione. Spero di non abusare dei miei desideri di fondatore. Se un po’ lo farò è perché reputo necessario che ci s'innamori di questi due aspetti e se ne conoscano gli ostacoli e le luci. (Luciano Rossi)